Origini e Medioevo

I conti della Gherardesca e Giosuè Carducci. Nobiltà e poesia. Questo è il binomio al quale è strettamente legata la storia di questo bel borgo. I primi sono stati un’importante ed influente famiglia patrizia toscana, mentre Giosuè Carducci è, indubbiamente, una delle maggiori personalità della storia della letteratura italiana.

Importanti tracce storiche di Castagneto Carducci risalgono all’VIII secolo, quando Walfredo, avo dei Gherardesca e figlio di Ratcauso, nel farsi monaco, fondando la Badia di San Pietro in Palazzuolo, dona le terre del borgo alla Badia stessa, che andavano, così, a formare il patrimonio d’origine della stessa. Walfredo era di stirpe longobarda, i quali già esercitavano diritti patrimoniali su queste langhe. Lo stratagemma delle donazioni serviva a questa nobiltà alloctona per tutelarsi dalle pretese patrimoniali dei nuovi signori d’Italia, i Franchi. In tal modo i longobardi mettevano al riparo i propri possedimenti e si trasformavano in italiani saldando i loro interessi a quelli della Chiesa.

Questa stirpe longobarda acquisisce il nome attuale attraverso le gesta dell’eroe eponimo Gherardo che, intorno alla fine del IX secolo, si impossessa di varie terre nella Maremma dove esercitava il ruolo di vicario della Repubblica marinara di Pisa.

 

 

 

Nel 1161, Federico il Barbarossa accorda ufficialmente la proprietà di Castagnetum ai Gherardesca. Alla fine del Millecento, Arrigo VI dona i castelli del borgo, oltre a quelli Bibbona, Biserno, Campiglia e Vignale alla città di Pisa in segno di riconoscimento per l’aiuto accordato dalla Repubblica Marinara all’Imperatore nel conquistare i nuovi territori dell’Italia meridionale: i Gherardesca godono dello status di capitani di giustizia ed, in pratica, hanno un potere assoluto in tutto il territorio, quasi come legibus soluti. Ciò non di meno, non mancano le lotte intestine all’interno dei vari rami della famiglia. Il castello di Castagneto viene più volte attaccato, fra il 1300 e il 1334, dai Gherardesca di Biserno, ad esempio.

Fra il XIV e XV secolo, la città subisce nuove devastazioni a causa delle incursioni di Alfonso d’Aragona, in lotta contro Firenze, e per la discese di Carlo VIII di Francia che, nel tentativo di impossessarsi del trono di Napoli, sbaragliava le signorie che incontrava nel cammino.

L’altro borgo, quello di Bolgheri, oggi frazione del Comune, subisce una violentissima incursione ad opera di Massimiliano I D’Asburgo che opera una cruenta e sanguinosa rappresaglia.

Nel 1421, dopo la vittoria di Firenze su Pisa, Castagneto è autorizzata a darsi gli Statuti comunali, ma dopo un primo tentativo di delimitare il potere della nobile famiglia sui borghi, i Della Gherardesca riprendono a gestire il loro potere feudale.

 

Bolgheri

Reso immortale dai versi di Giosuè Carducci nella poesia Davanti a San Guido: I cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar, questo antico borgo nato attorno a un castello medievale cui si accede dopo aver percorso un lunghissimo viale alberato, sprigiona un fascino persistente nella memoria.

Il paese, non distante dalla costa, è immerso in una campagna ricca di viti e di olivi, mentre il centro mostra una notevole armonia architettonica. Elemento distintivo è il già citato castello di mattoni rossi da cui si accede direttamente al borgo vero e proprio, i cui vicoli lastricati e gli antichi palazzi di pietra, sono spesso ingentiliti dalle fioriture di gerani.

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